Tassa di soggiorno

La tassa di soggiorno è un tema caldo per gli albergatori italiani, specialmente in un settore in cui la competizione è sempre più forte e l’esperienza del cliente gioca un ruolo cruciale. Essa è stata introdotta con l’obiettivo di supportare i comuni nell’offrire servizi migliori ai turisti. In questo scenario, gli albergatori si trovano di fronte a una duplice sfida: gestire correttamente l’applicazione e il versamento della tassa, e allo stesso tempo minimizzare l’effetto negativo che questa può avere sulla percezione dei clienti riguardo al soggiorno. Sebbene vista da molti come un onere, la tassa di soggiorno può rappresentare anche un’opportunità per le strutture ricettive.

Cos’è la tassa di soggiorno?

La tassa di soggiorno, o più correttamente, imposta di soggiorno, è un’imposta applicata a chi soggiorna in una struttura ricettiva. In Italia, è stata reintrodotta dalla legge n° 42/2009 sul federalismo fiscale e regolata dall’articolo 4 del Decreto Legge n. 23 del 14 marzo 2011. Può essere applicata solo dai comuni capoluogo di provincia, dalle unioni di comuni e dai comuni inseriti negli elenchi regionali delle località turistiche o delle città d’arte, previa deliberazione del consiglio comunale. Questo assicura che il tributo venga utilizzato in aree di interesse turistico, migliorando i servizi per i visitatori e la manutenzione del patrimonio culturale. Ogni comune può decidere autonomamente l’importo e le modalità di applicazione, che variano in base a stagione, categoria della struttura e durata del soggiorno.

Chi è esonerato a pagare la tassa di soggiorno?

Non tutti gli ospiti sono soggetti al pagamento della tassa di soggiorno. Alcune categorie possono beneficiare di esenzioni totali o parziali, a seconda delle normative comunali. 

Solitamente le categorie esentate sono:

  • I Residenti 
  • I bambini i fino ai 10 anni o 14 anni
  • I malati e assistenti ai degenti ricoverati presso strutture sanitarie
  • Persone con disabilità ed i loro accompagnatori
  • Gli autisti e gli accompagnatori turistici (di solito uno ogni 20/25 partecipanti)
  • Le forze armate

Le esenzioni richiedono solitamente la presentazione di una certificazione che attesti la residenza, lo stato di salute o il motivo lavorativo del soggiorno. Tuttavia, esistono anche altre categorie di soggetti esenti dal pagamento della tassa, che possono variare in base alle disposizioni specifiche di ogni Comune.

Opportunità per gli albergatori

Per un albergatore, la gestione della tassa di soggiorno non è semplice. Da una parte, ci sono responsabilità burocratiche: bisogna raccogliere l’imposta dai clienti e versarla al comune, rispettando le scadenze e le modalità stabilite. Dall’altra, l’albergatore deve gestire la percezione del cliente, che spesso non comprende perché debba pagare un supplemento al prezzo della camera. Di conseguenza, molti considerano la tassa di soggiorno un “peso” anziché un’opportunità.

In realtà l’imposta può trasformarsi in una risorsa strategica. Se affrontata con un approccio proattivo, la tassa può offrire opportunità per migliorare l’esperienza dei clienti e contribuire alla crescita del turismo locale. Ecco come:

Collaborazione con il Comune: Gli albergatori possono instaurare un dialogo costruttivo con le amministrazioni locali per garantire che i fondi raccolti vengano effettivamente reinvestiti nel turismo. Più il comune migliora i servizi e le infrastrutture turistiche, più aumentano le presenze nelle strutture ricettive. Avere un peso nelle decisioni può far sentire gli albergatori parte di un progetto di crescita condiviso.

Marketing Locale: Molte città usano i proventi della tassa per promuovere le destinazioni turistiche. Se questo si traduce in un maggior afflusso di visitatori, anche gli albergatori possono beneficiarne. Alcune strutture possono collaborare con il comune per creare pacchetti turistici che includano esperienze locali, offrendo ai turisti un soggiorno più ricco e giustificando così il costo della tassa.

Fidelizzazione del Cliente: Se l’albergatore riesce a spiegare l’importanza della tassa di soggiorno in modo empatico e trasparente, può rafforzare la relazione con il cliente. Offrire servizi personalizzati o vantaggi aggiuntivi per compensare la percezione di un costo extra può fare la differenza. Un esempio potrebbe essere l’offerta di un piccolo gadget locale o un upgrade del servizio.

Prospettive Future 

Attualmente la tassa di soggiorno è al centro di molte discussioni; di conseguenza si prevedono importanti cambiamenti in materia con l’obiettivo di adattarla al meglio alle dinamiche del mercato turistico. Una delle principali novità in esame riguarda l’aumento dell’importo della tassa. La legge di Bilancio 2024 prevede che dal 2025 gli enti potranno prevedere un aumento fino a 2 euro per notte di soggiorno per tutti coloro che usufruiranno delle strutture ricettive sul proprio territorio. La legge prevede che si adottino misure per semplificare la raccolta e la gestione della tassa, riducendo così il carico burocratico per gli albergatori e facilitando l’interazione con le autorità locali. Infine alcuni comuni stanno considerando una tariffazione stagionale, aumentando i costi in alta stagione e riducendoli nei periodi di bassa affluenza. Questo approccio potrebbe incentivare il turismo durante le stagioni meno frequentate, offrendo nuove opportunità per le strutture ricettive.

È quindi fondamentale per le strutture ricettive restare aggiornate su queste potenziali novità, che potrebbero influire significativamente sulle loro operazioni. La gestione efficiente della tassa di soggiorno e l’adattamento alle nuove normative saranno essenziali per mantenere la competitività e offrire un servizio di alta qualità ai turisti, contribuendo al contempo alla crescita del turismo locale.

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Author: marketing ziggy